9.24.2011

4.01 "Neither Here Nor There"

Attenzione: questo articolo contiene una marea di spoiler!

Se sentire le farfalle nello stomaco per uno show televisivo è da nerd... allora chiamatemi pure nerd. Seguire la diretta della Season Premiere di Fringe con lo streaming di Twitter in tempo reale di tanti Fringe-fanatic come me è stato davvero emozionante.

Anzi doppiamente emozionante. Perché "Neither Here Nor There" è ricco di molteplici chiavi di lettura per gli spettatori di lungo corso e allo stesso tempo, come promesso dagli autori, un nuovo inizio sia per chi si avvicina a Fringe da questa 4° stagione sia per la mitologia dell'intero show. Effettivamente sarebbe molto più semplice raccontare la trama come se fosse il pilot di un nuovo show che tirare le fila di ciò che è e ciò che è stato...

Ma iniziamo dal titolo "Neither Here Nor There": se pensavi che "nè qui nè là" fosse riferito all'assenza di Peter... hai indovinato a metà. L'altra parte della spiegazione è lasciata alla vista dei cieli dei due universi attraverso le opposte finestre della sala-ponte che ospita la Doomsday machine dove, verso alla fine dell'episodio, Olivia accompagna un nuovamente conosciuto Lincoln Lee.

L'episodio infatti inizia da dove era stato lanciato il cliffhanger della terza serie: i due universi si sono incontrati e i rispettivi doppi, anche se riluttanti, devono scambiarsi le informazioni che gli permettano di risolvere i problemi che affliggono entrambi i mondi. Il problema è che 'much has changed' e che l'estromissione della figura di Peter dalla linea temporale ha resettato tutto ciò che abbiamo imparato a conoscere nelle stagioni precedenti.

La stessa sigla d'apertura, che dopo tante speculazioni non si è rivelata essere l'unione dei colori blu e e rosso bensì gialla (o ambra, come preferisco definirla io), fa intendere qualcosa di completamente nuovo, lasciando anche adito a pensare ad un terzo, o un quarto?, universo.



Come se la storia si ripetesse sempre uguale, intrappolata nella spirale su cui si svolge e riavvolge continuamente, un'altra coppia di agenti uniti da legami affettivi è vittima di un incidente: nel rebooting di Fringe Lincoln Lee perde il partner così come Olivia perse tre anni prima John Scott. E confermato successivamente da Olivia stessa, quasi nelle medesime circostanze. Sin dall'inizio dell'episodio infatti, l'evil di turno, 'translucent man', non può non aver ricordato le conseguenze dell'incidente di Scott, con la piccola differenza che nella nuova linea temporale tre anni prima Walter non era riuscito a curare l'uomo, forse perché, come racconta Olivia, lo scienziato 'is often quite brilliant. He just never had anything to tether him to the world.'

In un gioco di rimandi che allo stesso tempo fa luce su alcune dinamiche ma apre a nuove domande, così come le due Olivia si rinfacciano la colpa dei problemi che affliggono gli universi, anche tra gli Osservatori sorgono frizioni. Le tracce di Peter dovrebbero essere state completamente cancellate ma a quanto pare continuano a riemergere. December accusa September di essere stato la causa di tutto e lo esorta a intervenire in modo che 'They can never know the boy lived to be a man.' Il come lo spiegherà successivamente September al negoziante presso cui sta acquistando parti elettriche: ' I need to erase someone from time.'

Ma a quanto pare la mancanza di sentimenti degli Osservatori è solo apparente: un moto di paura (o dolore?) coglie l'Osservatore nel momento in cui deve mettere in atto il suo piano, facendolo desistere. Perchè? September ha un qualche genere di legame affettivo con Walter? Qualcosa che potrebbe spiegare chi sono gli Osservatori?

E sopra tutto aleggia Peter. Un Peter che c'è ma non si vede. A parte qualche breve allucinazione di Walter che, in un nuovo accenno a Through the Looking-Glass, and What Alice Found There, lo intravede in uno specchio. La sua presenza è ovunque e nella sua assenza si percepisce in ciò che è cambiato nella timeline e nella psiche dei personaggi. Non solo Walter è più matto che mai ma anche Olivia stessa è, se possibile, più chiusa e cupa di prima. E anche Astrid pare aver perso un po' di smalto.

Una vecchia e tante nuove domande mi affliggono:
Dov'è Peter Bishop?
Come rientrerà nei giochi la Massive Dynamic?
Chi ha progettato i nuovi ShapeShifter?
Esiste un terzo Universo?